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Stress lavoro-correlato: dall’ACT una soluzione per gestirlo

Alice Barbieri – Centro Interazioni Umane

 

Tutti noi trascorriamo la maggior parte del nostro tempo sul posto di lavoro e forse ti sorprenderà sapere che in media circa il 60% delle nostre ore di veglia le passiamo a lavorare (Flaxman, Bond, & Livheim, 2012)! Mentre svolgiamo la nostra professione non è raro essere chiamati a fronteggiare situazioni stressanti ed è perfettamente normale provare stress. 

 

Come riconoscere se questo stress è lavoro-correlato e distinguerlo da un normale e fisiologico “distress”? Scoprilo in questo articolo! 

 

Stress lavoro-correlato: una definizione 

 

Quando parliamo di stress lavoro-correlato (o stress occupazionale) intendiamo “un insieme di reazioni emotive, cognitive, comportamentali, e fisiologiche ad aspetti problematici del contenuto, dell’organizzazione, e dell’ambiente di lavoro” come indicato dalla Commissione Europea.

 

Lo stress occupazionale è ampiamente diffuso negli Stati membri dell’Unione Europea. Infatti, i dati di EU-OSHA, l’agenzia d’informazione dell’UE in materia di sicurezza e salute sul lavoro, hanno mostrato che lo stress lavoro-correlato è il secondo problema di salute più segnalato sul posto di lavoro, dopo i disturbi muscoloscheletrici (2013). 

 

Numerosi modelli teorici hanno tentato di spiegare il funzionamento, l’esordio e il mantenimento nel tempo dello stress lavoro-correlato. Tra questi, quello di Cox (1978) descrive come lo stress occupazionale si verifica quando percepiamo di non possedere le abilità necessarie per far fronte alle richieste che ci vengono poste sul posto di lavoro e il nostro benessere è minacciato.

 

Lo stress lavoro-correlato si manifesta in risposta a uno o più rischi psicosociali, che includono gli aspetti del proprio lavoro e dei suoi contesti sociali e organizzativi che hanno il potenziale di causare danni psicologici o fisici alla persona. 

 

Lo stress occupazionale può avere un triplice impatto sulla salute e sul benessere della persona: sulla salute fisica, psicologica e sui comportamenti delle persone. 

 

Salute fisica

 

Essere esposti giorno dopo giorno a uno o più fattori di rischio psicosociali aumenta la probabilità di sviluppare alcune problematiche a livello fisico, come disturbi muscolo-scheletrici, diabete, e malattie cardiovascolari. 

 

L’effetto dei fattori di rischio è maggiore quando l’esposizione ad essi è cumulativa e tende a persistere nel corso del tempo. 

 

Salute psicologica 

 

L’ansia e la Depressione Maggiore sono i principali disturbi associati allo stress lavoro-correlato. Oltre a questi, lo stress occupazionale può portare all’esordio di disturbi di abuso di sostanze, difficoltà nel sonno e disfunzioni sessuali.

L’esaurimento emotivo e la depersonalizzazione, ovvero la sensazione di distacco da ciò che ci accade con l’impressione di osservarlo dall’esterno, possono verificarsi nello svolgere la propria occupazione. Questi fenomeni descrivono una parte significativa del burnout, una sindrome psicologica che si manifesta in risposta a prolungati e cronici fattori di stress sul posto di lavoro. 

Alcuni esiti comportamentali 

 

L’impatto dello stress lavoro-correlato può essere osservato anche nel comportamento dei dipendenti e dei responsabili. Le ricerche che sono state condotto sul tema hanno mostrato che alti livelli di stress occupazionale sono associati a una dieta più ricca di grassi, inattività fisica, a un aumento del fumo di sigarette, a una maggiore predisposizione a mettere in atto atteggiamenti violenti, nonché a un abuso di alcol e droghe. 

Se immaginiamo un dipendente assente dal posto di lavoro per gli alti livelli di stress lavoro-correlato che sta vivendo, questo fenomeno avrà inevitabilmente un impatto sull’azienda, l’istituzione o l’organizzazione per cui lavora e, a cascata, sulla società in cui vive.

 

Infatti, le stime dell’UE suggeriscono che quasi un lavoratore su tre sviluppano una malattia legata allo stress che causa di media 30.9 giorni lavorativi all’anno in cui è assente sul posto di lavoro. Ogni caso di malattia legata allo stress si stima che corrisponda a 26.47 miliardi di euro per gli stati membri dell’UE (EU-OSHA, 2014). 

 

Per questo motivo, ad oggi lo stress lavoro-correlato è diventato un imperativo legale in molti Paesi dell’Unione Europea. 

 

Stress lavoro-correlato: direttiva quadro e altre leggi

 

Da almeno due decenni, la salute mentale e la sicurezza sul posto di lavoro sono riconosciuti come una priorità nei Paesi dell’Unione Europea. La direttiva sulla sicurezza e la salute sul lavoro 89/391/CEE ha stabilito che i datori di lavoro hanno il dovere legale di prendersi cura dei propri dipendenti e l’obbligo di prevenire tutti i tipi di rischio a cui i dipendenti sono esposti. 

 

Promuovere la salute sul posto di lavoro è il primo passo. Da un lato, i Paesi dell’UE sono chiamati ad aumentare il numero di posto di lavoro disponibili, e dall’altro a generare posti di lavoro migliori, creando ambienti più inclusivi e riconoscitivi del valore delle persone. 

 

L’ottica che possiamo adottare è preventiva nei confronti dello stress lavoro-correlato: gli individui, le organizzazioni, le aziende possono sviluppare le proprie competenze e possono essere accompagnati nel farlo con l’obiettivo di creare ambienti di lavoro positivi e migliori.

 

Dall’ACT una soluzione per gestire lo stress lavoro-correlato

 

Quando l’Acceptance and Committment Therapy è applicata al contesto lavorativo prende generalmente il nome di Acceptance and Commitment Training (ACT-training), o training basato sull’ACT.

 

L’obiettivo del training basato sull’ACT è di sviluppare la flessibilità psicologica delle persone, l’insieme di abilità che permettono di muoversi verso quello che è importante, anche in presenza di ostacoli. La flessibilità psicologica può fornire ai dipendenti, ai responsabili e ai leader tecniche pratiche per gestire il loro stress sul posto di lavoro e per proteggersi dalle fonti potenziali di stress. 

 

A partire dal primo studio randomizzato condotto da Bond e Bunce nel 2000, sono state condotte numerose ricerche che hanno mostrato l’efficacia del training basato sull’ACT nello sviluppare la flessibilità psicologica e nel diminuire lo stress lavoro-correlato. 

 

Su cosa si focalizza il training basato sull’ACT? Non solo tecniche, ma anche sulla promozione del benessere e della soddisfazione sul posto di lavoro attraverso lo sviluppo di tre abilità chiave!

 

La capacità di essere presente 

 

La capacità di essere presente ci può aiutare ad allenare la capacità di portare attenzione al momento presente. I dipendenti, i responsabili e i leader attraverso la pratica della mindfulness possono imparare a notare quello che emerge fuori e dentro di loro, momento dopo momento. 

 

La capacità di focalizzarsi sul qui e ora è un’abilità chiave per la produttività e per la performance: entrando in contatto con le proprie esperienze interne ed esterne, è più probabile che le persone rimangano concentrate per periodi di tempo più lunghi.  

 

La capacità di aprirsi alle proprie esperienze interne

 

Quando parliamo di apertura e di accettazione intendiamo la capacità di relazionarsi con abilità al proprio mondo interno. Che cosa succede quando cerchi di sopprimere, evitare o eliminare un’emozione, un pensiero, un’immagine spiacevole per te?  Quello che spesso si verifica è che più tentiamo di sopprimere le nostre esperienze, più paradossalmente aumenta la loro presenza e la loro intensità.

 

Questi tentativi si possono riflettere anche sulla performance lavorativa, che può diminuire proprio perché siamo catturati da eventi interni fastidiosi, di cui vorremmo liberarci. E più cerchiamo di evitare le nostre esperienze interne, più i nostri livelli di stress potrebbero aumentare e diminuire la probabilità di adattarci con abilità ad esso. 

 

La capacità di accettare e aprirsi alle proprie esperienze interne può aiutare i lavoratori a notarle e riconoscerle nel momento in cui si presentano, senza tentare di alterarle, evitarle o sopprimerle. 

Puoi essere efficace e produttivo, anche in presenza di sensazioni interne stressanti, difficili e potenzialmente ostacolanti!

 

La capacità di fare ciò che è importante 

 

L’ACT ti può insegnare ad usare i valori come guida alle tue azioni. I valori indicano delle qualità che sono scelte liberamente da ognuno di noi e descrivono “azioni in corso”. Infatti, possono guidare le nostre azioni per un tempo infinito, momento dopo momento possono essere il faro che orienta la nostra direzione. 

 

La connessione con i propri colleghi, il coraggio di continuare ad innovare la propria azienda e la gratitudine nei confronti dei propri dipendenti sono tutti valori che possono orientare giorno dopo giorno le tue azioni quotidiane. 

 

L’ACT ti può accompagnare nel ri-connetterti con ciò che è importante per te e nell’incoraggiare l’esplorazione di tutte quelle azioni sufficientemente piccole per essere fattibili, sufficientemente grandi per essere significative per te

 

Letture per approfondire

 

Cox, T. (1978). Stress. London: Macmillan.

European Agency for Safety and Health at Work. (2013). European opinion Poll on occupational safety and health: May 2013. Pubblications Office. https://osha.europa.eu/it/facts-and-figures/european-opinion-polls-safety-and- health-work/european-opinion-poll-occupational-safety-and-health-2013.

European Agency for Safety and Health at Work. (2014). Calculating the costs of work-related stress and psychosocial risks: Literature review. Publications Office. https://osha.europa.eu/en/publications/literature_reviews/calculating- the-cost-of-work-related-stress-and-psychosocial-risks/view.

Flaxman, P., Bond, F., & Livheim, F. (2013). The mindful and effective employee: An acceptance and commitment therapy training manual for improving well-being and performance. Oakland, CA: New Harbinger.