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Psicoterapia online: Funziona davvero? Pro e contro

Augusto Checchi – Centro Interazioni Umane

 

La psicoterapia in questi anni sta vivendo uno dei suoi periodi migliori per quanto riguarda l’accessibilità alle persone e la disponibilità delle stesse a sperimentarsi. 

I dati indicano un forte aumento delle terapie legate alla promozione del benessere psicologico (i.e Apolinario-Hagen e colleghi.,2015). E’ evidente come sempre più persone scelgono un percorso terapeutico con l’obiettivo di stare bene, sentirsi bene con se stessi e con gli altri, migliorando la qualità delle proprie relazioni lavorando su se stessi e su quello che fa stare bene ogni giorno. 

In questo dinamismo, anche in ragione degli sviluppi degli ultimi anni, si è andata via via consolidando una “nuova” modalità di proporre psicoterapia: online e tramite video. 

Già solo guardandoci intorno possiamo accorgerci che sono notevolmente aumentate le possibilità di accedere a forme di psicoterapia online, proposte da diverse aziende anche tramite spot pubblicitari in tv o app sullo smartphone. 

In questo articolo, cercheremo di rispondere ad una delle prime domande che potrebbero venirci in mente quando si tratta di un argomento nuovo e che può aiutarci a ragionare su un argomento  e costruire un’opinione a riguardo. 

La psicoterapia online…funziona?

 

Per poter rispondere a questa domanda, è importante differenziare il “cosa” dal “come”. Quello che può essere messo in discussione non è il “cosa”: si tratta comunque di psicoterapia che,  se viene svolta da un professionista abilitato e con le adeguate qualifiche, è di per sé efficace. 

Quello su cui si può provare a proporre un pensiero è invece il “come”, ovvero il mezzo, la modalità con cui il trattamento terapeutico viene espresso e condiviso con la persona. 

A partire dall’emergenza legata al COVID, il mezzo informatico ha assunto via via sempre più importanza nel rispondere alle difficoltà che la progressiva emergenza ha provocato, difficoltà negli spostamenti e nella gestione in sicurezza della logistica urbana. Tutti questi fenomeni quotidiani hanno facilitato e velocizzato l’adozione dello smart working per molte aziende. 

Questo è vero anche per gli psicoterapeuti. Laddove lo studio è e resta probabilmente il setting ideale per poter condurre una psicoterapia, il supporto informatico ha fornito un’alternativa con dei vantaggi praticamente immediati: 

  • Non ci si deve spostare fisicamente e la persona può svolgere la seduta direttamente da casa
  • Si ha una maggiore flessibilità negli orari. La seduta può essere svolta anche nel tardo pomeriggio, con maggiori vantaggi nel passare più tempo a casa, evitare gli spostamenti e ottimizzare il tempo a disposizione;
  • Si può svolgere ovunque (ovunque ci sia una connessione), e la persona è completamente libera di personalizzare questo momento come ritiene opportuno, co-costruendo e condividendo questo nuovo setting insieme al terapeuta;
  • Può essere più facile avvicinarsi alla psicoterapia con un “filtro” quale può essere il dispositivo informatico.

La modalità online presenta dei vantaggi anche per il terapeuta stesso oltre che per il paziente. Infatti: 

  • L’ambiente della terapia ha meno necessità di personalizzazione rispetto ad una terapia dal vivo, pur dovendo mantenere un contesto di lavoro che sia adeguato e coerente con le finalità del momento;
  • Più persone possono potenzialmente accedere alla psicoterapia;
  • Il terapeuta ha una maggiore flessibilità nel proporre la psicoterapia da contesti diversi, anche a seconda del tipo di cliente con cui ha a che fare in quel momento.

 

Si potrebbe proseguire nel cercare di delineare altri vantaggi della psicoterapia online, ma a questo punto vale la pena citare anche alcuni limiti di questa modalità. 

La psicoterapia online funziona? La risposta è…dipende!

 

Gli stessi elementi vantaggiosi appena elencati possono, da una prospettiva meno funzionale, trasformarsi in limiti che andrebbero a minare la credibilità e, appunto, la funzionalità stessa della terapia. 

Per un cliente può essere più vantaggioso svolgere la seduta comodamente da casa, ma in questo modo potrebbe non riuscire a trovare la giusta concentrazione o essere disturbato da fattori esterni. 

Potrebbe essere più facile esserci all’appuntamento con il proprio smartphone, ma allo stesso tempo questo potrebbe far sì che il momento della psicoterapia venga sminuito. Quanti di noi che hanno seguito un percorso di psicoterapia sono consapevoli che anche il recarsi presso lo studio è parte di un discorso più ampio, che coinvolge moltissimi aspetti e anche questo è parte della psicoterapia.

Non essere fisicamente presenti potrebbe rendere difficile la condivisione di esperienze e vissuti personali. In questo caso il filtro vantaggioso della distanza si potrebbe trasformare subito in un grandissimo limite, difficilmente risolvibile. 

Anche per il terapeuta, vale lo stesso discorso. Se la psicoterapia online funziona dipende anche da quanto il professionista sappia ri-creare un nuovo contesto di relazioni tanto potente quanto quello della stanza del colloquio. Fare questo richiede grandissime capacità dialettiche e comunicative poiché viene a mancare l’elemento contestuale che è fondamentale in queste situazioni. 

Per citare il film Will Hunting in cui viene raccontata proprio la storia di un ragazzo di nome Will  con il suo terapeuta Sean (insieme a mille altre cose!), i due attori scambiano queste parole:

Sean: pensavo a quello che mi hai detto l’altro giorno, riguardo al mio dipinto. Sono stato sveglio tutta la notte a pensarci. Poi ho capito una cosa, e sono caduto in un sonno profondo, tranquillo, e da allora non ho più pensato a te. 

Sai cosa ho capito?

Will: no

Sean: sei solo un ragazzo. Tu non hai la minima idea delle cose di cui parli. Non sei mai stato fuori Boston?

Will: Nossignore. 

Sean: Michelangelo, sai tante cose su di lui: le sue opere, lui e il papa, le sue tendenze, tutto quanto vero? Ma scommetto che non sai dirmi che odore c’è nella Cappella Sistina. Non sei mai stato lì con la testa rivolta verso quel bellissimo soffitto…

 

Dipende dalla consapevolezza dei pro e contro

 

La risposta “dipende” presuppone che la proposta di una psicoterapia online possa funzionare se e solo se entrambe le parti sono perfettamente consapevoli dei vantaggi che stanno acquisendo, ma anche dei limiti che potranno trovarsi a gestire. 

Se c’è questa consapevolezza anche i limiti possono trasformarsi in momenti ed elementi utili nel percorso terapeutico. Permettono di arricchire il nuovo contesto di interazioni e di trasformare un limite in un punto di forza condiviso da entrambe le persone.

In generale una buona prassi potrebbe essere quella di integrare momenti dal vivo con appuntamenti da remoto in modo da non perdere nessuna delle esperienze che un percorso psicoterapeutico può offrire. Si può adottare un atteggiamento di osservazione e monitoraggio condiviso tra terapeuta e cliente, in modo da poter lavorare su tutti gli elementi che derivano dal trovarsi a interagire in contesti profondamente diversi tra loro. 

Questo tipo di approccio potrebbe integrare vantaggi e limiti, favorendo una migliore comprensione di uno strumento con cui solo da pochi anni ci stiamo confrontando. Allo stesso tempo, l’online rappresenta una delle modalità più promettenti sotto tutti i punti di vista, per la psicologia e per tutte le altre discipline attuali. 

C’è sempre una nuova novità che fa invecchiare quella precedente (Frédéric Beigbeder)

Per approfondire: 

Apolinario-Hagen, J. A. & Tasseit, S. (2015). Access to Psychotherapy in the Era of Web 2.0 – New Media, Old Inequalities?. International Journal of Health Professions, Volume 2, Issues 2.119-129.