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Aiutare gli adolescenti con la flessibilità psicologica: il modello DNA-V

Elena Turco – Centro Interazioni Umane

 

Il DNA-V è un modello psicologico, sviluppato per gli adolescenti dalla psicologa americana Louise Hayes e dal collega Joseph Ciarrochi (2015), volto ad aiutare i giovani a condurre una vita piena e significativa all’insegna dei propri valori. 

In questo articolo cercheremo di comprendere che cos’è il modello DNA-V e come può aiutare gli adolescenti a promuovere flessibilità psicologica e benessere personale. 

 

 

Che cos’è il DNA-V? Il modello ACT per gli adolescenti 

 

Il DNA-V è un modello evidece-based che affonda le proprie radici nell’approccio delle scienze contestualiste del comportamento  (Contextual Behavioral Science, CBS). In particolare fonda le sue radici nel modello di psicoterapia ACT e nella Psicologia Positiva. 

L’acronimo DNA-V indica le competenze che ognuno di noi possiede di esploratore (discoverer), osservatore (noticer) e consulente (advisor).. Se sono conosciute ed utilizzate in maniera abile possono condurci ad una vita ricca di valori e vitalità (values), in linea con il concetto di flessibilità psicologica promosso dall’ACT.

Essere esploratore (discoverer) significa agire per prove ed errori al fine di accrescere la propria conoscenza del mondo costruendo abilità, risorse e reti di supporto sociale. 

Essere osservatore (noticer) significa notare le sensazioni e gli eventi che accadono (fuori e dentro di sé) con consapevolezza, ovvero facendo sì che vengano esperiti senza porre giudizi o etichette.

Il consulente (advisor) è la nostra voce interiore, fatta di parole e pensieri, che ci aiutano a muoverci nel mondo. Il consulente ci permette di unire le nostre insieme esperienze, passate e presenti, al fine di preservare l’individuo, attraverso il superamento degli ostacoli e la risoluzione costruttiva dei problemi. È una capacità che viene sviluppata crescendo e interiorizzando alcune regole.

Con valori (values) si intendono le direzioni di vita scelte, che possono essere paragonate ad una bussola che punta verso ciò che per noi è importante. Ricordiamoci, infatti, che l’obiettivo del modello DNA-V è di sostenere gli adolescenti nell’individuare e nel dedicarsi alle azioni considerate significative per loro e che sono fonte di vitalità. 

 

L’utilizzo del DNA-V per promuovere la flessibilità psicologica

 

Al centro del modello ACT vi è il concetto di flessibilità psicologica (Hayes et. al., 2006), ossia “la capacità di essere presente, aperto e fare ciò che conta” (Harris, 2021, pp. 30).  In particolare, l’utilizzo del DNA-V consentirebbe agli adolescenti di sviluppare un sé flessibile: una concezione del sé in grado di notare l’esploratore, l’osservatore e il consulente con la consapevolezza che ogni piccola azione, pensiero e sensazione, derivante da essi, è soltanto una parte di un’identità più complessa, fatta di valori e vitalità.

Al contrario, un sé poco flessibile, tende a concepire il prodotto dell’esploratore, dell’osservatore e del consulente (pensieri o giudizi) come descrizioni veritiere di se stesso, alimentando processi come la fusione (lo stato in cui il soggetto è tutt’uno con i propri pensieri ed emozioni negative) a discapito dell’auto-compassione (la gentilezza e la comprensione rivolti verso di sé). Tale condizione è possibile che si verifichi negli adolescenti che vivono un periodo caratterizzato da incertezze, esplorazione e ricerca della propria identità.

Pensare, ad esempio, “non sono bravo/a in matematica” da un lato potrebbe portarci  a non impegnarci per apprendere questa disciplina, ponendoci un limite, e dall’altro potrebbe diventare un’etichetta che pretende di descrivere la nostra essenza. Il DNA-V e l’ACT aiutano a notare questo pensiero e a considerarlo per ciò che è, un pensiero; ad esempio con espressioni come “sto valutando di non essere bravo/a in matematica”.

Inoltre, il modello DNA-V incoraggia l’assunzione di una prospettiva orientata al sé come un insieme complesso. In questo modo, si sostiene l’idea che le nostre autovalutazioni sono soltanto un aspetto di noi che possiamo scegliere, in maniera flessibile, se (e quando) ascoltare e tenere, oppure se lasciare andare.

 

Il DNA-V in psicoterapia

Utilizzare il DNA-V in psicoterapia con l’aiuto di un professionista significa imparare ad utilizzare l’esploratore, l’osservatore e il consulente in maniera flessibile consentendo uno spostamento flessibile tra queste tre diverse prospettive.La capacità di utilizzare le componenti del modello DNA-V può essere posizionata lungo un continuum, da bassa abilità ad alta abilità. L’obiettivo della psicoterapia è quello di identificare una fragilità nell’utilizzo di una delle competenze ed aiutare gli adolescenti a trasformare le loro debolezze in risorse.

Per approfondire

Ciarrochi, J., Hayes, L, Quinlen, G., Sahdra, B., Ferrari, M., Yap, K. (in press, 2022). Letting go, creating meaning: The role of Acceptance and Commitment Therapy in helping people confront existential concerns and lead a vital life. In Menzies, R G., Menzies, R.E., & Dingle, G., Existential concerns and cognitive-behavioral procedures. An integrative approach. Switzerland: Springer Nature. 

Harris, R. (2021). Fare ACT. Una guida pratica per professionisti all’Acceptance and Commitment Therapy. FrancoAngeli.

Hayes, L. L., & Ciarrochi, J. (2015). The thriving adolescent: Using Acceptance and Commitment Therapy and Positive Psychology to Help Teens Manage Emotions, Achieve Goals, and Build Connection. Context Press.

Hayes, S. C., Luoma, J. B., Bond, F. W., Masuda, A., & Lillis, J. (2006). Acceptance and commitment therapy: Model, processes and outcomes. Behaviour research and therapy44(1), 1-25.

Petersen, J. M., Hayes, L., Gillard, D., & Ciarrochi, J. (2021). ACT for Children and Adolescents. In Michael P. T., Michael E. L., & Julie M. P. (eds), The Oxford Handbook of Acceptance and Commitment Therapy. United Kingdom: Oxford University Press.