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Disturbo bipolare: quando l’emotività assomiglia a un rollercoaster

Per la maggior parte delle persone l’emotività è una componente di vita che sembra seguire una logica coerente e soprattutto funzionale nel delicato rapporto tra stati interiori e mondo esterno, che ci permette di vivere in modo sano gli eventi che affrontiamo. Per altre persone, l’emotività può risultare un’esperienza più imprevedibile. In alcuni casi, questo può essere associato a un funzionamento psicologico particolare, di cui diventare consapevoli può aiutare a capirsi meglio e a prendersi cura di sé. Settimana scorsa abbiamo parlato di Disturbo Borderline di Personalità, oggi approfondiremo nello specifico il Disturbo Bipolare (DB).

Le indicazioni fornite nei nostri articoli relative a diagnosi e interventi sono tratte dalle principali linee guida internazionali in ambito di salute mentale che si occupano di fornire i più recenti aggiornamenti basati sulle evidenze della ricerca (evidence-based), tra cui principalmente:

 

 

Concetto di spettro bipolare

In psichiatria il concetto di spettro è stato inizialmente utilizzato per definire un gruppo di disturbi che si presentano in modo diverso, ma sono comunque correlati.

Nel caso del disturbo bipolare si parla di spettro perché i sintomi della persona possono presentarsi come in parte diversi, eppure si tratta della stessa “famiglia” di problemi psicologici, che prevede difficoltà nella regolazione del tono dell’umore.  Il concetto di spettro prevede anche che nonostante in alcuni casi non siano soddisfatti i criteri di durata, gravità o numero di sintomi previsti dai manuali per la diagnosi, queste condizioni psicopatologiche possono determinare sofferenza all’individuo, e influenzare negativamente le principali sfere di vita.

All’interno dello spettro bipolare inoltre, è possibile trovare soggetti che, rispetto ad altri soggetti con la stessa diagnosi, mostrano ed esprimono una sintomatologia non per forza uguale: alcuni potranno vivere episodi depressivi più o meno forti, e lo stesso vale per i momenti in cui si sentono pieni di energie e con il morale alle stelle, alcuni potrebbero essere consapevoli di questo funzionamento oscillante altri no, alcuni potrebbero far uso di sostanze così come altri non avere alcuna dipendenza.

 

Disturbo bipolare: significato

Il disturbo bipolare (DB) è un disturbo dell’umore che ha un’incidenza che si aggira attorno al 3% e comporta nel soggetto cambi inusuali d’umore, di energie, di concentrazione e di abilità nel completare attività quotidiane. Il DB è un disturbo che può avere delle caratteristiche egosintoniche, per cui qualsiasi comportamento/sentimento/idea/funzionamento viene percepito in linea con i propri desideri e che, inoltre, non è causa di disagio. Come comprensibile, nella maggior parte dei casi sono percepiti come egosintonici soprattutto i tratti maniacali o ipomaniacali, dove l’umore espanso e l’ottimismo che li caratterizza vengono visti come componenti positive, ignorando però i rischi collegati.

Le fasi del disturbo bipolare sono tre:

  • la fase maniacale;
  • la fase depressiva;
  • la fase eutimica.

Gli episodi maniacali sono periodi caratterizzati da un persistente umore elevato, espanso o irritabile e alti livelli d’energia. In alcuni casi l’umore può portare a comportamenti a rischio come sperpero di soldi, uso di sostante, ipersessualità e comportamenti illegali. Durante tali episodi è tipicamente presente un livello di autostima che può portare un’ipervalutazione delle proprie capacità, l’eloquio può essere veloce e difficoltoso da interrompere, e i livelli di attenzione e concentrazione diminuiscono, mentre la velocità di pensiero è elevata.

Gli episodi ipomaniacali sono caratterizzati dagli stessi sintomi della mania, ma di entità meno estesa e con una durata ridotta.

Gli episodi depressivi hanno, invece, caratteristiche sovrapponibili ai sintomi del disturbo depressivo maggiore. L’umore è basso, così come i livelli di energia, ed è permeato da tristezza, tanto che è possibile che in questi casi possa presentarsi idee di suicidio.

La fase eutimica è il periodo in cui la persona sperimenta un umore neutrale e tranquillo.

È possibile esperire anche episodi misti, in cui si percepiscono contemporaneamente sintomi caratteristici degli episodi depressivi e maniacali.

Tra i sintomi del disturbo bipolare possiamo distinguere due grandi categorie, quelli legati alla fase maniacale come:

  • autostima aumentata
  • ridotta necessità di dormire
  • eloquio aumentato e accelerato
  • pensiero accelerato
  • distraibilità
  • partecipazione ad attività che hanno alte probabilità di avere conseguenze negative (grosse spese, gioco d’azzardo, ipersessualità)

e quelli legati alla fase depressiva come:

  • umore basso per la maggior parte della giornata quasi tutti i giorni
  • interesse ridotto in attività giornaliere
  • insonnia o ipersonnia
  • agitazione o rallentamento dell’attività motoria
  • fatica e livelli d’energia bassi

 

Tipi di disturbo bipolare

All’interno di questa categoria diagnostica possiamo distinguere secondo il principale manuale di diagnosi in ambito psicologico DSM-5-TR (2022) tre tipi di disturbo bipolare:

  • il disturbo bipolare di tipo I, caratterizzato nell’arco di vita da almeno un episodio maniacale, a prescindere dalla presenza di episodi depressivi o ipomaniacali (che tuttavia si accompagnano molto spesso alla presenza di episodi maniacali)
  • il disturbo bipolare di tipo II, definito dalla presenza nell’arco di vita di almeno un episodio depressivo maggiore accompagnato da almeno un episodio ipomaniacale
  • il disturbo ciclotimico, in cui sono presenti per almeno due anni sintomi ipomaniacali e depressivi di entità minore rispetto a un episodio depressivo

 

Disturbo bipolare: cause di sviluppo e mantenimento

Ad avere un ruolo nell’eziopatogenesi del disturbo bipolare ci sono: uno sbilanciamento dei neurotrasmettitori (noradrenalina, serotonina e dopamina), fattori genetici e familiari (un parente stretto come un genitore aumenta anche di 10 volte la probabilità di sviluppare il disturbo bipolare), eventi traumatici. Infine, comporta un forte rischio di sviluppare il disturbo bipolare la forte presenza precedentemente di uno di quattro temperamenti affettivi, che sono:

  • temperamento depressivo: caratterizzato da umore triste e passività, autorimprovero, svalutazione, non assertività, pessimismo;
  • temperamento ipertimico: caratterizzato da umore allegro, ottimismo, fiducia ed al contempo irritabile, presuntuoso e imprudente;
  • temperamento ciclotimico: per cui il soggetto vive forte oscillazione di energie, socializzazione, fiducia in sé e umore, sia verso l’alto sia verso il basso;
  • temperamento irritabile: umore altamente irritabile, lamentoso, inappropriato e prono alla violenza e alla rabbia.

A questi si aggiunge poi un quinto temperamento proposto in un secondo momento da Akiskal e Akiskal (2007), ossia il temperamento ansioso, caratterizzato da ansia, rimuginio, preoccupazione che promuovono un atteggiamento dipendente da terzi.

 

Disturbo bipolare: Terapia

Il disturbo bipolare richiede sicuramente un trattamento farmaceutico volto a stabilizzare l’umore. Tra le scelte che uno psichiatra può prendere si trovano, gli stabilizzatori dell’umore, gli antidepressivi e gli antipsicotici atipici. Oltre che a un trattamento farmaceutico, è estremamente utile associare ad esso un percorso di psicoterapia. Da linee guida, viene rilevata come efficace sia la psicoterapia cognitivo-comportamentale che quella interpersonale, che quella familiare. In questo ambito la Dialectical Behavior Therapy (DBT) è particolarmente indicata data anche la sua efficacia nel trattare la disregolazione emotiva, mentre le MetaCognitive Therapy (MCT) è utile per quanto riguarda l’accento che pone sulle capacità metacognitive alterate e sul funzionamento metacognitivo disadattivo del soggetto.

 

Bibliografia

American Psychiatric Association. (2022). Diagnostic and statistical manual of mental disorders (5th ed., text rev.). https://doi.org/10.1176/appi.books.9780890425787

American Psychiatric Association: Practice guideline for the treatment of patients with bipolar disorder (revision). Am J Psychiatry 2002; 159:1–50

Perugi, G., & Akiskal, H. S. (2002). The soft bipolar spectrum redefined: focus on the cyclothymic, anxious-sensitive, impulse-dyscontrol, and binge-eating connection in bipolar II and related conditions. The Psychiatric clinics of North America, 25(4), 713–737. https://doi.org/10.1016/s0193-953x(02)00023-0