Come imparare ad accettare il proprio corpo: una risposta dall’Acceptance and Commitment Therapy
Yuliya Petryshyna – Centro Interazioni Umane
Stare bene con il proprio corpo può aiutarci a mantenerci sani e ci consente di esprimere chi siamo. L’esperienza corporea non è limitata a ciò che accade al corpo biologicamente e fisicamente, ma comprende anche come ci sentiamo sia dentro che fuori e ciò che pensiamo e proviamo riguardo a queste esperienze. Accettare il proprio corpo rappresenta un’opportunità per accettare anche se stessi e per cambiare il modo in cui percepiamo ciò che accade intorno a noi.
L’immagine corporea non è solo quella che vediamo con gli occhi o che sentiamo nel corpo, infatti accettare il proprio corpo significa accogliere con disponibilità anche i pensieri e le emozioni che si riferiscono sia a come il corpo si sente dall’interno, che a come appare all’esterno.
Quando non ci sentiamo all’altezza, siamo portati a immaginare continuamente come il nostro mondo cambierebbe se fossimo diversi. Ci ritroviamo a investire energie per perseguire un ideale di immagine corporea. Infatti, le persone che faticano ad accettare se stessi talvolta non riescono ad accettare anche il proprio corpo e possono mostrare una bassa autostima, ansia, depressione e disturbi alimentari.
Cosa accade quando accettare il proprio corpo diventa difficile?
Può capitare che alcune persone organizzino la propria vita intorno a quello che percepiscono sul loro aspetto e quello che pensano gli altri. Questo aspetto può essere una spia della possibile difficoltà di accettare il proprio corpo. Quando i pensieri e le emozioni su noi stessi e il mondo si sostituiscono al mondo reale, la lotta con l’immagine corporea potrebbe iniziare ad assorbire via via più attenzione ed energia.
Quando una persona non ha le risorse necessarie per accettare il proprio corpo può, inconsapevolmente, rinforzare la rigidità della propria immagine corporea e alimentare l‘inflessibilità psicologica. L’inflessibilità psicologica è una tendenza ad assumere posizioni rigide nei confronti di se stessi o degli altri o di mettere in atto comportamenti di evitamento di fronte agli eventi.
Accettare il proprio corpo può essere complesso e doloroso. Se non abbiamo le risorse necessarie per farvi fronte, potremmo andare incontro a:
- angoscia per la propria immagine corporea, che si manifesta attraverso emozioni come tristezza, nervoso, disgusto, vergogna, senso di sopraffazione;
- distorsione dell’immagine corporea, quando i difetti sembrano più evidenti e terribili rispetto a quello che gli altri potrebbero notare;
- insoddisfazione per l’immagine corporea a causa del modo in cui viviamo i difetti del nostro corpo;
- evitamento dell’immagine corporea, una strategia disfunzionale per cui le persone tentano di allontanarsi da emozioni dolorose e di tenerle a bada.
Per molte persone una visione rigida della propria immagine corporea influisce su diversi aspetti della vita: sulla salute fisica, sul lavoro, nelle relazioni con gli altri, nel rapporto con noi stessi. Non accettare il proprio corpo rende più probabile la lotta con problematiche fisiche, come problemi cardiaci, respiratori o cefalea. Rende più propense le persone a usare droghe e alcol e può portare all’emergere di pensieri di morte o al suicidio.
Inoltre, non accettare se stessi può favorire le difficoltà legate all’immagine corporea e l’insorgenza di un disturbo dell’immagine corporea. Non accettare il proprio corpo limita l’esperienza del corpo e della vita, poiché tutto ciò che vediamo del corpo si riduce a quanto non riusciamo ad accettare.
Accettare se stessi praticando la flessibilità dell’immagine corporea
Quando temiamo di essere giudicati, i pensieri potrebbero diventare come delle lenti sul mondo e il nostro mondo interno si potrebbe sostituire alla realtà circostante. Ad esempio, quando emerge il pensiero “Non sono capace”, “Sono brutta”, “Faccio schifo”, tendiamo a vedere il mondo attraverso queste lenti colorate, come se fosse l’unica e possibile verità.
Queste lenti che ci ritroviamo a indossare, da un lato, ci salvano da emozioni potenzialmente dolorose, dall’altro influiscono sulla capacità di accettare se stessi.
Tutto ciò che vediamo, sentiamo, proviamo o ricordiamo è filtrato da questi pensieri che prendono il sopravvento. Potrebbe sorprenderci scoprire che a volte possiamo essere completamente inconsapevoli della presenza di queste lenti.
Notare le proprie lenti e accettare il proprio corpo
Per costruire la consapevolezza corporea e per imparare ad accettare se stessi può essere utile praticare alcuni esercizi di mindfulness che aiutano ad essere presenti e consapevoli dell’esperienza che stiamo vivendo in un determinato momento. Gli esercizi per accettare il proprio corpo aiutano a conoscersi e a contattare quella parte di noi che è più del mondo in cui vediamo, sentiamo e pensiamo al nostro corpo.
Per esempio, la pratica di mindfulness “gettare l’ancora” può essere utile per osservare i nostri pensieri e le nostre emozioni, riconnettersi con il nostro corpo e, infine, agire consapevolmente. Se entriamo in contatto con il momento presente, possiamo imparare a disinnescare i pensieri che ci catturano e aprirci all’esperienza, restando stabili mentre passa la tempesta.
Essere presenti significa praticare consapevolezza e apertura alla nostra esperienza corporea. Il corpo, come ogni altra esperienza della nostra vita, è un’esperienza in continua evoluzione. Il corpo è, anche, qualcosa a cui possiamo tornare in ogni momento, anche nei periodi difficili, quando tendiamo a notare sempre meno ciò che accade intorno a noi e dentro di noi. Possiamo imparare a notare le esperienze che facciamo con il corpo nel mondo che ci circonda nel momento in cui si verificano dentro e intorno a noi.
Praticando mindfulness, possiamo imparare a vedere oltre i nostri pensieri: possiamo notare i pensieri sul nostro corpo senza permettere che prendano il sopravvento sull’esperienza.
Acceptance and Commitment Therapy per accettare se stessi e per accettare il proprio corpo
Come abbiamo già visto, tendiamo a controllare gli eventi del nostro mondo interno e questo ci porta a mettere in atto dei tentativi per gestire, controllare, intervenire sul nostro corpo o sul modo in cui le altre persone ci vedono. Finiamo per restringere l’attenzione a determinati aspetti della nostra apparenza e mettiamo in atto comportamenti per cercare di trovare sollievo dai pensieri costanti e dalle emozioni dolorose inerenti al nostro corpo.
In prospettiva ACT l’allenamento della flessibilità psicologica ci aiuta a notare i nostri pensieri; a decidere come e se sono utili e a osservare i pensieri come solo una parte della nostra esperienza.
L’ACT e la mindfulness possono aiutarci ad accettare il proprio corpo e possono aiutarci a togliere le lenti che siamo abituati a portare. L’accettazione dei propri pensieri e credenze riguardo al proprio corpo consente di accettare se stessi e di smettere di lottare con l’immagine corporea. In questo modo possiamo permetterci di vivere per qualcosa di più di come appariamo o come ci sentiamo rispetto alla nostra immagine.
Se vuoi smettere di lottare con la tua immagine corporea e allenare le tue abilità di accettazione informati sui percorsi di psicoterapia individuale o in piccolo gruppo proposti dal Centro Interazioni Umane.
Per approfondire
Sandoz, E.K., & DuFrene, T. (2019). Stare bene con se stessi e con il proprio corpo. Ritrovarsi con l’Acceptance and Commitment Therapy. FrancoAngeli.