Che ansia quest’ansia! – Tutto sui disturbi d’ansia
Mattia Ritieni – Centro Interazioni Umane
L’ansia è un’emozione che può far parte della vita di tutti i giorni e che ognuno di noi ha provato almeno una volta nella vita. Come qualsiasi altra emozione ci è utile per poter affrontare diverse situazioni, come ad esempio quelle che richiedono il massimo della nostra attenzione permettendoci quindi di superare difficoltà e avversità. È importante ricordare che un’emozione non è mai dannosa di per sé.
Tuttavia, per circa il 3.6% della popolazione mondiale provare questa emozione diventa facilmente un ostacolo che frequentemente si frappone al raggiungimento dei propri obiettivi. Questa percentuale aumenta considerevolmente se si considera la popolazione che sostiene di aver avuto problemi di ansia “almeno per un certo periodo della vita”.
In questo articolo approfondiremo le diverse tipologie d’ansia, la differenza tra l’ansia fisiologica e l’ansia patologica e i trattamenti per i disturbi d’ansia.
Che tipi di ansia esistono?
In generale i disturbi d’ansia possono essere definiti come quella classe di disturbi che comportano un’eccessiva paura o ansia in risposta ad uno stimolo percepito come minaccioso. Esistono diversi tipi di disturbi d’ansia, e tra loro differiscono per il tipo di situazione o oggetto che causa la reazione d’ansia.
Tra i vari disturbi è possibile trovare:
- Disturbo d’ansia sociale
- Disturbo di panico
- Agorafobia
- Disturbo d’ansia generalizzata
- Fobie specifiche
In questa lista, possiamo vedere come ci sia una grande varietà di disturbi d’ansia, ognuno caratterizzato da una sintomatologia specifica.
Alcuni dei sintomi comuni nei disturbi d’ansia sono:
- Nervosismo, irrequietezza o tensione
- Aumento della frequenza cardiaca, della respirazione e sudorazione
- Difficoltà a concentrarsi o a distogliere l’attenzione da ciò che ci preoccupa
- Difficoltà a dormire, confusione
Tra i Disturbi d’Ansia possiamo trovare anche classificato come disturbo a sé stante il disturbo di panico. Nonostante comunemente ansia e panico siano spesso usati come sinonimi, in realtà esiste una differenza importante.
Ansia fisiologica o disturbo d’ansia?
L’esperienza dell’ansia diventa un disturbo quando inizia a compromettere la capacità di affrontare una situazione, di svolgere le normali attività quotidiane o di interagire con il mondo in modo adeguato.
Diventa disfunzionale anche quando i sintomi dell’ansia iniziano a causare un disagio significativo. Nello specifico, un comportamento che spesso viene messo in atto per ridurre l’ansia o prevenirla è l’evitamento. Infatti, tutti i tentativi che si mettono in atto per evitare di andare in un certo luogo, per evitare di fare un certo compito, per evitare di parlare con una determinata persona hanno lo stesso scopo: allontanare un’emozione vissuta come sbagliata, negativa, o incontrollabile.
Il nodo principale dell’ansia patologica sta proprio nel proiettare sé stessi in situazioni paurose future ipotetiche (un ambiente chiuso, parlare in pubblico, prendere un aereo ecc.). Come abbiamo visto infatti un elemento chiave dei disturbi d’ansia è l’evitamento esperienziale.
Il motivo per cui l’evitamento, sia di specifiche situazioni, sia delle emozioni temute che si potrebbero sperimentare in queste situazioni, è un obiettivo comune della psicoterapia è che questa strategia riduce le possibili risposte emotive e comportamentali a disposizione, costringendo le persone nel seguire schemi rigidi pre-determinati.
Al tempo stesso, questa strategia alimenta un circolo vizioso: più si cerca di evitare un pensiero o una situazione, più forte diventa il disagio che essi causano.
Attacco d’ansia o attacco di panico
È importante comprendere la distinzione che c’è tra attacco di panico e attacco d’ansia (o crisi d’ansia), termini che molto spesso vengono confusi tra loro. Con attacco d’ansia si intende un episodio in cui c’è un graduale crescendo dei sintomi d’ansia descritti prima.
L’attacco di panico invece si manifesta con un’improvvisa comparsa di emozioni opprimenti, come ad esempio la sensazione di perdere il controllo, di impazzire, o la paura di morire e di futuri attacchi di panico. Inoltre, si instaura presente un’intensa paura di questi sintomi fisici, come la respirazione accelerata, il battito cardiaco aumentato, la nausea e il formicolio, che diventa rapidamente paura della paura.
Un’altra differenza è che l’attacco di panico ha una durata minore: presenta un rapido picco seguito poco dopo da una diminuzione della sintomatologia, un attacco solitamente dura dai 5 ai 20 minuti. Ultima importante differenza è che l’attacco d’ansia non è definita all’interno dei Manuali Statistici e Diagnostici, mentre gli attacchi di panico sono uno dei criteri per la diagnosi di Disturbo di Panico.
La comparsa di attacchi di panico è una condizione necessaria, ma non sufficiente per una diagnosi di disturbo di panico e che quindi questi possono manifestarsi senza che si sviluppi poi un disturbo. Quello che fa la differenza nel futuro instaurarsi del disturbo, infatti, è proprio l’ansia anticipatoria di futuri attacchi di panico e il restringimento dei propri repertori comportamentali per scongiurare che questo avvenga.
I trattamenti più efficaci per l’ansia
Sono diverse le possibilità che si hanno nel momento in cui si decide di avviare un percorso terapeutico per la propria ansia. Possiamo optare per un trattamento farmacologico rivolgendosi alla figura dello psichiatra e possiamo scegliere di intraprendere un percorso di psicoterapia con uno psicoterapeuta.
Per quanto riguarda la psicoterapia, ci sono diversi approcci basati sulle evidenze della ricerca scientifica e che sono quindi particolarmente efficaci nel trattamento dei disturbi d’ansia. Tra quelli più efficaci si possono trovare la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), tra cui anche l’Acceptance and Commitment Therapy (ACT). Tra gli interventi più efficaci in queste terapie possiamo notare:
- Tecniche di esposizione
- Tecniche di rilassamento muscolare
- Role Playing e skill training (es. Training di abilità sociali)
- Pratiche di mindfulness e ancoraggio al momento presente
In generale l’ACT viene riconosciuta, all’interno delle varie organizzazioni, tra i trattamenti evidenced-based per diversi disturbi, tra i quali è possibile trovare anche i disturbi d’ansia.
La risposta dell’ACT nel trattamento dei disturbi d’ansia
Spesso chi soffre di disturbi d’ansia ha il desiderio di far scomparire l’ansia per sempre, di non provare mai più sensazioni ansiose. L’ansia è un’emozione importante: è estremamente utile per la nostra sopravvivenza e per un buon funzionamento nella nostra vita.
L’ACT si concentra proprio sul rendere più flessibile il nostro modo di rispondere a tali stimoli. L’obiettivo non è eliminare l’ansia, ma darle il giusto spazio per permetterci di gestire al meglio le varie situazioni in cui può presentarsi, senza che sia da ostacolo a perseguire i nostri obiettivi e le nostre direzioni di vita.
Molto spesso è necessario provare delle emozioni spiacevoli per poter andare verso quello che per noi è importante, verso una vita che reputiamo come degna di essere vissuta. Per questo motivo l’ACT propone l’accettazione, come alternativa all’evitamento esperienziale, l’ancoraggio al momento presente come alternativa alle paure anticipatorie sul futuro e il contatto con i valori e gli obiettivi personali di vita come motivazione ad accogliere le emozioni e i pensieri temuti che incontriamo sul percorso.
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Per approfondire:
1) Any Anxiety Disorder. (n.d.). National Institute of Mental Health (NIMH). https://www.nimh.nih.gov/health/statistics/any-anxiety-disorder
2) Anxiety Disorders. (n.d.). National Institute of Mental Health (NIMH). https://www.nimh.nih.gov/health/topics/anxiety-disorders