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Ansia o depressione: quando serve una psicoterapia?

Lilian Pasquini – Centro Interazioni Umane

I disturbi d’ansia e disturbi depressivi sono tra i più diffusi al mondo con il 3.6% della popolazione mondiale che soffre di disturbi d’ansia ed il 4.4% della popolazione mondiale che ogni anno soffre di disturbi depressivi, in particolare in Italia presente in 2.8 milioni di persone. I disturbi d’ansia e depressivi spesso si presentano in comorbilità tra loro. È stimato infatti come quasi il 40% dei soggetti con ansia generalizzata soffrano anche di un disturbo depressivo, percentuale che va ad aumentare sino al 62% se l’ansia generalizzata è presente durante tutto il corso della vita.È quindi estremamente importante riuscire a riconoscere i sintomi di questi disturbi per capire quando è necessario iniziare una psicoterapia. 

In questo articolo presenteremo i principali sintomi di ansia e depressione, spiegheremo come capire se potrebbe essere utile iniziare un percorso terapeutico e a chi rivolgersi per farlo.

 

Ansia e depressione: facciamo chiarezza 

 

I disturbi d’ansia e disturbi depressivi sono tra i disturbi mentali più comuni al mondo che negli ultimi anni a seguito della situazione pandemica sono risultati essere ancora più diffusi tra la popolazione. I dati dell’Istituto Superiore di Sanità infatti mostrano come in Italia durante il lockdown del 2020 quasi il 90% della popolazione italiana sopra i 16 anni ha sofferto di stress psicologico e di questi la metà presentando sintomi depressivi. Come facciamo però a riconoscere i sintomi di ansia e depressione e capire quando potrebbe essere bene iniziare un percorso con uno specialista?

Andiamo a fare chiarezza su quelli che sono i sintomi di ansia e depressione per poterli riconoscere qualora si presentassero. 

 

Ansia: sintomi e come riconoscerli 

 

I disturbi d’ansia sono diversi ma parlando di ansia in generale ci sono dei sintomi che possono essere riconosciuti come tipici dei disturbi ansiosi.

Tra questi vi sono:

Sintomi fisici

  • Sensazione di tensione
  • Sudorazione
  • Palpitazione
  • Aumento della frequenza cardiaca
  • Tremori
  • Vertigini
  • Nausea
  • Formicolii
  • Depersonalizzazione e derealizzazione (la sensazione di essere staccati da sé stessi e dalla realtà)

 

Sintomi cognitivi

  • Senso costante di allarme e pericolo
  • Sensazione di essere osservati
  • Sensazione di non avere vie di fuga
  • Preoccupazioni e rimuginio
  • Comportamenti protettivi cognitivi (es. pensare a tutti i possibili scenari per essere pronti a tutto)
  • Senso di vuoto mentale
  • Paura della paura (timore di vivere delle situazioni che provocano sensazioni ansiose)

 

Sintomi comportamentali

  • Comportamenti protettivi (es. provare una conversazione prima di un incontro sociale)
  • Comportamenti di evitamento (es. non andare a un appuntamento o rimandare un esame)
  • Fare uso di sostanze o di rituali per gestire l’ansia

 

Depressione: sintomi e come riconoscerli 

 

Così come per i disturbi d’ansia anche nella depressione vengono riconosciuti diversi disturbi depressivi con le proprie caratteristiche. I sintomi generali dei disturbi depressivi che possiamo riconoscere sono i seguenti:

Sintomi fisici

  • Senso di affaticamento
  • Poche energie
  • Disturbi del sonno 
  • Perdita o aumento di peso
  • Abbassamento del desiderio sessuale
  • Dolori fisici

 

Sintomi cognitivi

  • Difficoltà a concentrarsi e ricordare le cose
  • Agitazione e nervosismo
  • Ruminazione (pensiero ripetitivo volto al passato)
  • Pensieri pessimisti e catastrofici
  • Difficoltà nel problem solving e decision making
  • Svalutazione e critica di sé
  • Senso di impotenza
  • Tristezza, insoddisfazione, angoscia
  • Perdita di speranza nel futuro
  • Pensieri e/o piani suicidari

 

Sintomi comportamentali

  • Evitamento di esperienze e contesti prima gratificanti o interessanti
  • Isolamento fisico e sociale
  • Lamentele
  • Comportamenti passivi
  • Attività sessuale ridotta

 

Quando serve andare da uno psicologo psicoterapeuta? 

 

Prendere la scelta di iniziare un percorso terapeutico è tutt’altro che facile. È necessario riuscire a riconoscere il problema, riconoscere i sintomi, trovare il coraggio di affrontare queste difficoltà e chiedere aiuto ad un professionista per poterlo fare al meglio.

In determinate situazioni provare ansia è completamente normale in quanto, essendo questa un’emozione base, non è di per sé dannosa, e può addirittura in certi casi risultare utile.

Anche la tristezza, emozione di base, ha una sua funzione ed utilità in quanto, come tutte le altre emozioni, arriva per segnalarci qualcosa e ci permette di vivere gli stati negativi e la sofferenza e allo stesso tempo alla luce di questi permette di riorganizzare la nostra vita e trovare un nuovo punto di partenza.

Quindi come faccio a capire se le mie emozioni di ansia o tristezza sono sintomo dell’insorgere di un disturbo?

Come abbiamo accennato le emozioni non sono di per sé dannose. Un segnale d’allarme può essere però trovato nella durata, frequenza e persistenza di queste emozioni. È sano provare emozioni di ansia e tristezza, le problematiche principali arrivano però quando queste emozioni iniziano ad essere molto frequenti, generalizzate a più situazioni di vita e interferiscono sul nostro benessere e sullo svolgimento efficace di compiti quotidiani o attività importanti per noi.

Quando ci accorgiamo della comparsa di questi sintomi è infatti importante riuscire a comprendere il grado di interferenza che questi hanno nella nostra vita.

Se i sintomi che abbiamo riconosciuto sembrano presentarsi sempre più frequentemente, in ambiti diversi della nostra vita in maniera progressivamente più intensa. Se i sintomi vanno a limitare o interferire sulla nostra quotidianità e benessere generale come sulla nostra alimentazione, sul sonno, sulla comparsa di dolori fisici quali mal di stomaco, mal di testa, tensioni muscolari. Se la presenza dei sintomi non ci permette di avere la vita sociale, affettiva o sentimentale che vorremmo. In questi casi potrebbe essere utile chiedere aiuto ad un professionista, che potrebbe essere uno psicologo o uno psicoterapeuta che tramite dei colloqui iniziali potrà indirizzarvi alla terapia più adatta per la sintomatologia presentata.

È importante ricordare e sottolineare come la terapia non è indirizzata unicamente a coloro che si trovano in una situazione grave dove questi sintomi hanno già portato ad una compromissione seria e profonda della vita dell’individuo. Andare in terapia nel momento in cui ci accorgiamo della comparsa di questi sintomi e del loro impatto sulla nostra vita, anche in uno stadio iniziale, può essere estremamente utile, non solo per il presente ma anche per il futuro dell’individuo.

Gli studi indicano infatti come maggiore è il numero di episodi depressivi maggiore è la probabilità di presentarne di nuovi in futuro e di incorrere in una situazione di cronicità nella quale gli episodi depressivi diventano un qualcosa di ricorrente. Dopo il primo episodio depressivo la probabilità di presentarne un secondo entro 36 mesi è del 50% mentre le stime indicano come dopo il terzo episodio il rischio di avere ulteriori ricadute lifetime, quindi per tutto il resto della vita, è del 95%.

Per questo motivo è estremamente importante iniziare quanto prima un percorso terapeutico per far sì che il rischio di ricadute non diventi maggiore e il disturbo non si cronicizzi, e questo vale sia per l’ansia sia per la depressione.

Devo rivolgermi ad uno psicologo psicoterapeuta o ad uno psichiatra?

 

Il percorso più logico è probabilmente una valutazione iniziale con uno psicologo, accertandosi che sia specializzato anche come psicoterapeuta, per poter comprendere il livello di gravità dei sintomi e compromissione della vita dell’individuo, ma anche per poter iniziare tempestivamente un percorso di terapia. Lo psicoterapeuta a seconda della valutazione del caso e dell’andamento della terapia potrebbe suggerire il coinvolgimento della figura dello psichiatra nel momento in cui ritenga necessario dover far ricorso ad un’integrazione farmacologica della terapia.

Il paziente è sempre libero di scegliere se accettare o meno una terapia farmacologica così come proporla di sua iniziativa al proprio terapeuta. Il paziente è anche libero di contattare la figura dello psichiatra in maniera autonoma, prima del contatto con lo psicoterapeuta o dopo. Suggeriamo di parlarne sempre con il professionista che lo sta già seguendo: in quanto esperto, potrebbe accogliere le richieste del paziente e consigliare ciò che è maggiormente nel suo interesse. Allo stesso tempo il terapeuta potrebbe contattare una figura professionale con la quale ha già collaborato per poter lavorare in equipe sul caso e fornire l’aiuto migliore. 

La comunicazione tra psicoterapeuta e psichiatra è infatti fondamentale per poter valutare l’andamento della terapia integrata e valutare eventuali cambiamenti per quanto riguarda la terapia farmacologica in termini di dosaggio e di tipologia di farmaco. 

 

Che tipo di psicoterapia scegliere? È vero che l’approccio cognitivo-comportamentale è il più efficace? 

 

Un altro importante punto da toccare è quale psicoterapia scegliere a seconda delle mie difficoltà e sintomi che posso riconoscere. Per quanto riguarda ansia e depressione le linee guida del National Institute for Health and Care Exellence (NICE) riportano come la terapia preferenziale per questi disturbi sia la terapia cognitivo-comportamentale (CBT). La CBT presenta il grande vantaggio di essere evidence based, ovvero terapia che è stata studiata e valutata come efficace nel trattare disturbi specifici, tra i quali ansia e depressione. Inoltre, a partire dalla CBT sono state sviluppate una grande varietà di terapie, tra cui le terapie dette di terza ondata, delle quali fa parte l’Acceptance and Commitment Therapy (ACT), anch’essa evidence based. In particolare le linee guida dell’American Psychological Association (APA) indicano come trattamento di prima scelta per disturbo depressivo maggiore proprio l’ACT, in quanto studi hanno riportato un’alta efficacia nel trattamento di questo disturbo. 

 

Se pensi di aver bisogno e che potrebbe essere per te utile, dopo aver letto questo articolo, avere l’opinione di un esperto, puoi contattare il Centro Interazioni Umane, che offre psicoterapia cognitivo comportamentale per i disturbi d’ansia e depressione e utilizza il modello ACT. In un primo colloquio uno psicoterapeuta esperto del Centro ascolterà le tue difficoltà, ti aiuterà ad inquadrare meglio il tuo problema e insieme individuerete un percorso ed il professionista più adatto a te.  

 

Per prenotare un primo colloquio visita il link